APPUNTI DI VIAGGIO

“Alla conquista del Veneto”
Ore 12.30. Sto gustando in solitudine un panino dalla bontà quasi commovente, farcito con prosciutto crudo dolce di Montagnana e melone di Maremma… e non posso fare a meno di pensare alla bellissima settimana passata in Veneto.
È partita da Montalto, prima dell’alba del 3 settembre, la spedizione dei Centosei, senza armi e senza camicie rosse, al seguito del generale Sisti senza cavallo bianco, obiettivo… la conquista del Veneto!
Dopo un lungo viaggio tranquillo arriviamo finalmente alla nostra base operativa: Montegrotto Terme, hotel Commodore, un hotel di tutto rispetto immerso in una location a dir poco suggestiva, ai piedi dei Colli Euganei, sì, proprio quei colli da cui, ci racconta il Foscolo, Iacopo Ortis scrisse le sue ultime lettere prima della sua tragica fine. Ecco che brandelli di memorie scolastiche riaffiorano prepotentemente da un tempo ormai lontano quando meno te l’aspetti!

Quello che colpisce di questo luogo è il verde intenso e intatto che circonda quattro splendide piscine che ci coccoleranno con miracolose acque calde che arrivano qui dopo un lunghissimo viaggio sotterraneo alla profondità di 3000 metri, durante il quale si arricchiscono di sali minerali e calore.
Se il buongiorno si vede dal mattino passeremo sicuramente una splendida vacanza. E allora, euforici ed ottimisti, i componenti della spedizione non belligerante ma allegra e un po’“caciarona”, prendono possesso delle camere ampie e confortevoli dove passeranno le meritate ore di riposo durante tutta la settimana.

Ma la curiosità è tanta e dopo una nottata rivitalizzante ci imbarchiamo di nuovo per raggiungere la prima tappa: Padova, un ricchissimo scrigno colmo di tesori tutti da scoprire. E questa città in effetti ci sorprende con la sua piazza, Prato della Valle, la seconda d’Europa per grandezza dopo la Piazza Rossa; con la teoria di dodici chilometri di portici che si inseguono lungo le strade; con la commovente basilica del “Santo”bella e imponente, dove un mix di stili gotico, bizantino e moresco creano una perfetta armonia. Tante cose ci sarebbero da vedere ancora, ma la stanchezza si fa sentire ed anche il caldo per cui torniamo alla nostra base dove ci aspetta il pranzo, un giusto riposo e più tardi , per chi vuole, un bagno di coccole in piscina.
E così è ogni giorno, una scoperta sempre nuova. Il tempo ci è amico, e con il sole tutto è più bello.
Ed eccoci a calpestare le strade di Vicenza, città elegante dal fascino sottile, a guardare con occhi sgranati dalla meraviglia le architetture del Palladio nel palazzo Chiericati. Il Palazzo della Ragione ci rapisce gli occhi e il cuore con la sua copertura verde acqua che contrasta con il bianco abbagliante delle pareti e delle colonne palladiane. La città è tranquilla e offre atmosfere suggestive, alcuni di noi pensano che sarebbe bello viverci. Ma come sempre il tempo è tiranno e dobbiamo tornare alla base.
Anche la pioggia acquista un sapore diverso se bagna il viso mentre si è immersi in una vasca di acqua calda che ti massaggia il corpo con il vigore o la delicatezza di cento mani, per cui anche in un pomeriggio grigio e piovoso ci ricaviamo un angolo di paradiso.

La meta successiva è più lontana, ma vale sicuramente la pena svegliarsi un po’ prima per raggiungere Bassano del Grappa, cittadina medievale il cui contesto architettonico è un tuffo nell’arte e nella storia più recente. Ci commuoviamo un po’ tutti davanti alle targhe appese agli alberi che commemorano i giovanissimi caduti della grande guerra. Attraversiamo il Ponte Vecchio costruito su progetto del Palladio e la nostra guida, simpatica e molto preparata, ci fa notare i muri di un palazzo affacciato sul fiume Brenta che recano ancora ben evidenti i segni dell’artiglieria nemica. Dopo aver degustato l’ottima grappa e fatto qualche acquisto ce ne ritorniamo a Montegrotto un po’ più ricchi dentro e consapevoli che il nostro presente affonda le sue radici nel passato.
Anche Montegrotto ci offre qualche gradita sorpresa, un simpatico trenino, il Puffetto, ci trasporta alla scoperta del paese e della vicina Abano Terme ricca di eleganti negozi dove chi vuole può alleggerirsi le tasche. C’è un posto qui a Montegrotto da visitare assolutamente, la Casa delle Farfalle. Si entra e ci si immerge totalmente in un altro mondo. Suoni e rumori della natura accompagnano il volo di meravigliose farfalle libere che quasi accarezzano il visitatori con le loro ali. È un’esperienza inebriante.

Dalla magia delle farfalle alla tecnologia più ardita, Montegrotto è la sede della piscina più profonda d’Europa, Y-40, profonda 42 metri. Un tunnel sospeso a 5 metri di profondità permette al visitatore di assistere alle acrobazie dei sub nelle acque limpide e calde della piscina, spettacolo veramente unico ed emozionante.
Ma ci aspettano ancora due mete, Este e Montagnana ed è proprio quest’ultima che ci accoglie mostrandoci il suo volto più bello, la cinta muraria medievale meglio conservata d’Europa. È una città interessantissima sia dal punto di vista storico che gastronomico, infatti è proprio qui che ho acquistato questo meraviglioso prosciutto dolce che mi fa pensare alle vacanze trascorse.

Il tempo passa veloce quando tutto è nuovo e bello, la compagnia è piacevole, nascono nuove amicizie, il nutrimento per lo spirito e il corpo non manca, manca solo un po’ di tempo in più, infatti siamo giunti all’ultima tappa , Verona. La città non smentisce le nostre attese, probabilmente la maggior parte di noi già l’aveva visitata, ma è comunque un piacere ritrovare le sue atmosfere salottiere e rilassate. La città dell’amore travagliato si offre a noi in tutto il suo splendore, con la sua unicità della struttura urbana, romantica e affascinante con i suoi ponti sul bellissimo fiume Adige, i meravigliosi palazzi e le stradine brulicanti di persone. Dal balcone più famoso del mondo, quello di Giulietta, alle piazze dalla bellezza stupefacente e alla spettacolare Arena, l’impronta della storia è così evidente che la respiriamo anche nell’aria.
La settimana finisce e ci prepariamo per il ritorno un po’ più mesti di quando siamo partiti, ma una domanda è d’obbligo: la spedizione dei Centosei partita alla conquista del Veneto è riuscita nel suo intento? la risposta la troveremo nei ricordi di ognuno di noi. Ma a me verrebbe da dire:
A quando la prossima spedizione?
Maria Delmirani

La leggenda di Berta (Montegrotto)

La tradizione narra che intorno all’anno 1084 l’imperatrice Berta di Savoia (moglie di Enrico IV di Germania imperatore del Sacro romano impero) fece visita alla zona di Montegrotto Terme con il marito per beneficiare delle cure termali e delle bellezze del luogo. Arrivata in paese ricevette la visita di una popolana di nome Berta che le donò una grande e pregiata matassa di filo in cambio della libertà del povero marito detenuto ingiustamente. L’imperatrice, avendo compassione della povera donna, ricambiò il dono concedendo a Berta la libertà del marito e tanta terra nella zona di Montagnon (l’antico comune di Montegrotto) quanta ne poteva comprendere la circonferenza formata dal filo della matassa donata. Si narra che quando le altre contadine vennero a conoscenza della bella notizia corsero dalla regina ad offrirle grandi quantità di filo, ma a tutte l’imperatrice disse: “Non è più il tempo in cui Berta filava”.